La guerra del vino Usa-Ue agita le Borse, a Milano (-0,8%) va ko Campari. WS -1,3%
L’ok (condizionato) di Putin alla tregua in Ucraina non risolleva i listini azionari del Vecchio Continente. A Wall Street vola Intel. Euro torna sotto 1,09 dollari, in calo il petrolio. Spread chiude in risalita a 114 punti
di Enrico Miele e Stefania Arcudi
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Più che l’esito della guerra in Ucraina, è stavolta quella sui dazi per gli alcolici a rubare la scena sui mercati azionari, con le Borse europee che chiudono tutte in rosso una seduta all'insegna del nervosismo. Le nuove e dirompenti minacce di Donald Trump sulle extra tasse (200% su vino, champagne e alcolici europei se l'Ue non revocherà quelli del 50% sul whisky americano) e l'equilibrio precario sul destino di Kiev, infatti, annullano l'effetto positivo dei dati incoraggianti sulla produzione industriale nell'Eurozona. A proposito del conflitto in Ucraina, il presidente russo Putin nel pomeriggio ha detto di «essere favorevole a una tregua, a certe condizioni» e a patto che porti a una pace duratura, dichiarazioni che, tuttavia, non hanno avuto alcun effetto sui mercati. Chiudono così in rosso il FTSE MIB di Milano - l'indice peggiore del Vecchio Continente - il DAX 40 di Francoforte, il francese CAC 40, l'AEX ad Amstrerdam, il FT-SE 100 di Londra, mentre strappa la parità l'IBEX 35 a Madrid.
Wall Street in calo con timori dazi, vola Intel
Wall Street chiude negativa con la minaccia di dazi al 200% di Donald Trump sui vini e lo champagne dell’Ue. Il Dow Jones perde l’1,30% a 40.814,06 punti, il Nasdaq cede l’1,96% a 17.303,02 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,39% a 5.521,49 punti, perdendo il 10% dal record di febbraio ed entrando così in correzione tecnica.
Su Truth, il presidente ha attaccato l'Ue, «una delle autorità al mondo più ingiuste e ostili su tasse e dazi, formata con il solo scopo di approfittare degli Stati Uniti d'America», che «ha appena imposto un odioso dazio del 50% sul whisky. Se questa tariffa non sarà subito rimossa, gli Stati Uniti imporranno a breve dazi del 200% su tutti i vini, gli champagne e i prodotti alcolici in arrivo dalla Francia e dagli altri Paesi dell'Unione europea. Sarà grandioso per le aziende statunitensi di vino e champagne». Sull'azionario, in evidenza il titolo di Intel, in rialzo di quasi il 15% e avviato verso la sua miglior seduta in cinque anni: gli investitori approvano la scelta di Lip-Bu Tan, uno dei manager più stimati del settore, come nuovo a.d.
A Piazza Affari scivola Campari, al top Nexi
Sull'azionario, a Milano sbanda Campari (-4,31%), come anche i competitor europei, sulla prospettiva di maxi dazi al settore alcolici. Sul fronte opposto, bene Nexi (+2,23%), dopo che gli analisti di Citi hanno confermato la visione «positiva» su una «migliore crescita dei profitti e dei margini nel 2025-26». Buoni rialzi anche Tim (+2,15%) e Mps (+2,24%), la migliore tra i bancari di Piazza Affari. Acquisti su Leonardo (+0,8%) che beneficia della nuova copertura di Jefferies sul titolo (rating ‘buy’) e di nuovi ordini per un valore di 370 milioni. Chiude poco sotto la parità la compagnia Generali (-0,16%) che lo scorso anno ha registrato un risultato operativo e un utile netto normalizzato record, rispettivamente a 7,3 miliardi (+8,2%) e a 3,77 miliardi (+5,4%). Fuori dal listino principale, Webuild (+4,36%) ha accelerato dopo i conti oltre attese e la revisione delle guidance.
Assegnati BTp triennali per 4 mld, rendimento al 2,77%
Rendimenti in rialzo per i BTp offerti oggi in asta dal Tesoro. Nel dettaglio è stata collocata la prima tranche del BTp triennale scadenza 15/06/2028 per un ammontare pari a 4 miliardi a fronte di richieste per 6,333 miliardi. Il rapporto tra domanda e offerta è stato di 1,58, mentre il rendimento lordo, in aumento di 25 centesimi sull'asta precedente, si è attestato al 2,77%. Emessa anche la 21ma tranche del BTp a 15 anni scadenza 01/09/2033. Il titolo è stato collocato per 1,25 miliardi a fronte di una domanda pari a 2,402 miliardi, con un rapporto tra domanda e offerta dell'1,92. Il rendimento si è attestato al 3,72%.
+0,8% produzione industriale gennaio nell'Eurozona
A gennaio la produzione industriale nell’area euro è aumentata dello 0,8% rispetto a dicembre 2024, nella Ue dello 0,3%. A dicembre era calata dello 0,4% e dello 0,2% rispettivamente. Rispetto a gennaio 2024 stabile nell’area euro e in calo nella Ue dello 0,2%. È la prima stima di Eurostat. Nell'area dell'euro a gennaio rispetto a dicembre 2024, la produzione industriale è aumentata dell'1,6% per i beni intermedi, dello 0,5% per i beni strumentali; è diminuita dell'1,2% per l'energia, dello 0,2% per i beni di consumo durevoli, del 3,1% per i beni di consumo non durevoli.
Spread chiude in rialzo a 114 punti, rendimento al 3,99%
Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si attesta a 114 punti base, dai 111 punti del closing del 12 marzo. In leggero calo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato un'ultima posizione al 3,99%, dal 4% del riferimento della vigilia.
In calo il petrolio, euro debole a 1,08 dollari
Sul mercato valutario, infine, l'euro torna sotto quota 1,09 dollari e passa di mano a 1,086 dollari (da 1,092 ieri in chiusura). La moneta unica vale 160,54 a 147,97 (148,4). Vira in calo il petrolio con il Wti a 66,81 dollari al barile (-1,29%) e il Brent a 70,16 dollari (-1,16%).